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giovedì 26 dicembre 2013

CUBA...NOTIZIE VARIE


Non è una bella notizia ma. come si legge nella nota ufficiale , con effetto
 immediato i titolari di Cinema 3D e sa
Nle da gioco (non d’azzardo!!!) con
 Play Station, XBoX e simili e forse sale da biliardo, sono obbligati a chiudere
 immediatamente. Pare non esista una licenza per questi lavori “por cuenta
 propria”, anche se sembra che la vera motivazione è che alcuni trasmettetevano
 anche pellicole pornografiche.
Poveri coloro che hanno fatto forti investimenti per attrezzare le sale, ma
soprattutto peccato perchè si perde un interessante e tutto sommato economico svago.
Inoltre i venditori (tantissimi) di vestiti e accessori provenienti dall’estero hanno
 tempo fino al 31/12 per smaltire i loro magazzini, poi anche queste attività
cesseranno completamente.






Finalmente si stanno diffondendo, almeno qui all’Avana Vecchia, i venditori di cocchi da bere. Uno è fisso all’inizio di Calle Obispo, o meglio in calle Villegas, un altro è spesso all’inizio di Neptuno e il terzo in San Rafael.
Ovviamente applicano prezzi diversi a stranieri, soprattutto se turisti,
 ai quali chiedono minimo 1 CUC, rispetto ai cubani a cui chiedono 10 MN.
Comunque anche 1 CUC mi pare un prezzo onesto per una dissetante e
 salutare bevanda naturale, visto che nelle zone turistiche è lo stesso
 prezzo chiesto per una bottiglietta piccola d’acqua. Il cocco viene tagliato
 al momento col machete e fornito di cannuccia.
Da sempre insieme al Guarapo (succo spemuto dalla canna da zucchero)
 l’acqua del cocco è la mia bevanda (analcolica!) preferita. Poi se è fresco
 di frigo e corretto con aggiunta di un po’ di succo di limone e
 ron cubano … ancora meglio!
notizia web Cubanite






Da qualche giorno è in vendita qui a all’Avana una nuova pasta di grano duro
 fatta in Italia. E’ laAntonio De Niro e – ammetto la mia ignoranza – non l’avevo
mai sentita nominare. Di primo acchito, visto l’insolito colore nero della confezione,
 fortunatamente anche trasparente, ed il nome “particolare” temevo che, nonostante
 il tricolore, fosse una bufala spagnola o canadese, spacciata per italiana, inveceè italiana,
 se non sbaglio fatta in Emilia.
C’è da dire che ultimamente trovare pasta italiana quia  Cuba non è facile.
Il supermercato Palco ha finito (spero solo temporaneamente) le scorte della
 pasta Di Vella e la Barilla è ora quasi introvabile e se si trova è carissima: 3,45 CUC la
 confezione da mezzo chilo. Della DeNiro ho provato, finora, i fusilli e non erano malaccio
. Certo non è la mia favorita, ovvero la De Cecco (seguita nella mia classifica personale da Voiello e Garofalo) che ha fatto una estemporanea apparizione a Cuba in uno stand
alla Fiera internazionale dell’Avana e purtroppo non è ancora commercializzata ma non
 è neppure come la produzione locale tipo la Pastiega, checchè ne dica un caro amico
 iscritto a questo gruppo è per le papille di un italiano immangiabile. Prezzi? Folli
 come tutti i proditti di importazione a Cuba, 1/2 Kg. da 1,95 a 2,25 CUC a seconda
 del formato (vedi foto) poi sono invendita tagliatelle, che non mi ispirano a 2,25 CUC

notizia da web......cubanite




Se ne va un pezzo di storia di Cuba, almeno di quella contemporanea. Il presidente Raul Castro
 ha annunciato l'avvio dell'unificazione monetaria. Non ci saranno più due monete, il peso
 nacional (Cup) e il peso convertible (Cuc). Il primo utilizzato per il pagamento di pensioni e
 stipendi. Il secondo, equiparato al dollaro, usato per l'acquisto di beni importati. E, naturalmente,
 di Roberto Da Rin - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/10JaoB




In quella che si può definire come una piccola rivoluzione, da oggi i cubani avranno il diritto di acquistare un'automobile nuova dallo Stato, senza prima chiedere un'autorizzazione.
Il consiglio dei ministri - scriveva oggi il quotidiano statale Granma - ha approvato mercoledì
 "nuove norme per l'importazione e la commercializzazione di veicoli a motore". Perché
diventi legge manca solamente la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
La novità, che spezza un "embargo" che durava dalla rivoluzione di Cuba del 1959,
è entrata in vigore nell'ambito di una serie di riforme economiche che il presidente
Raul Casto ha avviato due anni fa, nel tentativo di introdurre elementi di modernità
nell'economia dello Stato comunista.
In precedenza ai cittadini cubani era permesso comprare e vendere liberamente
 automobili che si trovavano sull'isola prima della rivoluzione, ma non potevano invece
 averne una nuova o di seconda mano se non rivolgendosi - con un'autorizzazione - ai
 rivenditori dello Stato, che detengono il monopolio sul settore.
Proprio le limitazioni al mercato automobilistico hanno fatto sì che per le strade cubane
circolino ancora numerosi veicoli degli anni '50 o precedenti. Molti di essi sono di frabbricazione statunitense, ma non è strano trovare anche mezzi di fabbricazione sovietica, dato che per anni il Paese è stato il più stretto alleato di Fidel Castro





L'AVANA - Dopo mezzo secolo i cubani non dovranno più chiedere un permesso
 per lasciare l'isola. Ad annunciare l'eliminazione dei permessi di uscita e la richiesta
 delle lettere di invito è stato il governo cubano. La nuova legge entrerà in vigore il
14 gennaio, 90 giorni dopo, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale che avrà la data di oggi.


La riforma "radicale" del sistema di emigrazione cubano era stata annunciata lo scorso
aprile dal presidente del Parlamento, Ricardo Alarcon: "Sarà radicale e profonda e la
 metteremo in atto nei prossimi mesi", aveva assicurato l'esponente politico,
 sottolineando, come aveva fatto Raul Castro nel 2011 evocando per la prima volta
 questa possibilità, che i colpevoli delle restrizioni imposte dalla vecchia legge "sono
gli Usa che, fin dal 1959, utilizzano la questione migratoria per destabilizzarci". Fino ad
 oggi, per uscire dal Paese i cubani avevano bisogno di un permesso speciale delle
 autorità, che poteva essere negato anche senza motivazioni, e una lettera di invito
da un cittadino del Paese straniero in cui si voleva andare. In genere, il permesso
 era negato ai cittadini meno abbienti, soprattutto alla luce dei 150 dollari necessari
per il visto di uscita. Una volta ottenuta l'autorizzazione si doveva rientrare a Cuba,
 pena la perdita dei beni sull'isola, entro 11 mesi. Ora il termine è stato esteso a due anni.









Scienziati e militari, e in generale "la forza di lavoro qualificata per lo sviluppo economico,
 sociale e tecnico-scientifico del Paese" restano esclusi dalle nuove norme sulla politica
 migratoria varate dal governo cubano. Lo si legge nel testo di legge, pubblicato sul sito
 del ministero degli Esteri dell'Avana, che ha abolito le limitazioni ai viaggi all'estero
 dei cubani. Esclusi anche i responsabili civili, chi ha obblighi statali, chi deve ancora
svolgere il servizio militare o ha carichi pendenti con la Giustizia
.







Il flusso dei turisti a Cuba provenienti dal Cono Sud prosegue con
numeri positivi,
 e alla fine di settembre erano stati registrati 136.460 arrivi,
cioè il 101.48% rispetto
 lo stesso periodo del 2012, dicono le cifre ufficiali. Le statistiche,
 riportate da Prensa
Latina, fornite dall’Ufficio del Turismo dell’Ambasciata cubana in
 Argentina riflettono il
 movimento dei viaggiatori da gennaio a settembre  dai
 mercati del Sudamerica:
 Argentina, Brasile, Cile, Paraguay, Perù e Uruguay. I numeri mostrano
 una
 tendenza ascendente, considerando che nel 2011 hanno viaggiato
 a cuba
da questi sei paesi 106.425 turisti nell’Isola; nel 2012, la cifra
è cresciuta nello
 stesso periodo a 134.467, ed ora  sino al  30 settembre sono stati
 136.460.
 Il Cile ha avuto una crescita del 130,58 per cento rispetto
 all’anno precedente,
 chiudendo il mese di settembre con l’arrivo di 28.675 viaggiatori
 nelle destinazioni
 cubane, 6.716 più che nel primo trimestre del 2012.  Anche il Brasile
comincia a
 mostrare un miglioramento a partire da varie azioni promozionali
degli ultimi mesi
 e la ripresa dei voli diretti della Cubana de Aviación tra L’Avana e
Sao Paulo.
Gli arrivi brasiliani sono stati 11.612 nel 2012  e 12.482, con uno
sviluppo
 del  107,49 per cento. Il cumulo dei viaggiatori dall’Uruguay marcia
al 100,54
per cento; dall’ Argentina al 94,51 per cento; dal  Perú, al 91,83,
 e dal  Paraguay,
 con l’84,45 per cento. L’Argentina continua ad essere il principale
 mercato
portatore di turismo a Cuba, in America Latina, con un cumulo di
arrivi sino
a settembre di circa 70.000 turisti, ed è il quarto paese  tra il
centinaio da
 dove partono visitatori per l’Isola.  Un totale dei sei mercati
 mostra come
 media che il flusso sino a settembre  è stato del 98,8% dicono
le statistiche
 dell’Ufficio del Turismo.





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