Nle da gioco (non d’azzardo!!!) con

Finalmente si stanno diffondendo, almeno qui all’Avana Vecchia, i venditori di cocchi da bere. Uno è fisso all’inizio di Calle Obispo, o meglio in calle Villegas, un altro è spesso all’inizio di Neptuno e il terzo in San Rafael.
Ovviamente applicano prezzi diversi a stranieri, soprattutto se turisti,
ai quali chiedono minimo 1 CUC, rispetto ai cubani a cui chiedono 10 MN.
ai quali chiedono minimo 1 CUC, rispetto ai cubani a cui chiedono 10 MN.
Comunque anche 1 CUC mi pare un prezzo onesto per una dissetante e
salutare bevanda naturale, visto che nelle zone turistiche è lo stesso
prezzo chiesto per una bottiglietta piccola d’acqua. Il cocco viene tagliato
al momento col machete e fornito di cannuccia.
salutare bevanda naturale, visto che nelle zone turistiche è lo stesso
prezzo chiesto per una bottiglietta piccola d’acqua. Il cocco viene tagliato
al momento col machete e fornito di cannuccia.
Da sempre insieme al Guarapo (succo spemuto dalla canna da zucchero)
l’acqua del cocco è la mia bevanda (analcolica!) preferita. Poi se è fresco
di frigo e corretto con aggiunta di un po’ di succo di limone e
ron cubano … ancora meglio!
notizia web Cubanitel’acqua del cocco è la mia bevanda (analcolica!) preferita. Poi se è fresco
di frigo e corretto con aggiunta di un po’ di succo di limone e
ron cubano … ancora meglio!
notizia da web......cubanite
Se ne va un pezzo di storia di Cuba, almeno di quella contemporanea. Il presidente Raul Castro
ha annunciato l'avvio dell'unificazione monetaria. Non ci saranno più due monete, il peso
nacional (Cup) e il peso convertible (Cuc). Il primo utilizzato per il pagamento di pensioni e
stipendi. Il secondo, equiparato al dollaro, usato per l'acquisto di beni importati. E, naturalmente,
di Roberto Da Rin - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/10JaoB
In quella che si può definire come una piccola rivoluzione, da oggi i cubani avranno il diritto di acquistare un'automobile nuova dallo Stato, senza prima chiedere un'autorizzazione.
Il consiglio dei ministri - scriveva oggi il quotidiano statale Granma - ha approvato mercoledì
"nuove norme per l'importazione e la commercializzazione di veicoli a motore". Perché
diventi legge manca solamente la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
"nuove norme per l'importazione e la commercializzazione di veicoli a motore". Perché
diventi legge manca solamente la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
La novità, che spezza un "embargo" che durava dalla rivoluzione di Cuba del 1959,
è entrata in vigore nell'ambito di una serie di riforme economiche che il presidente
Raul Casto ha avviato due anni fa, nel tentativo di introdurre elementi di modernità
nell'economia dello Stato comunista.
è entrata in vigore nell'ambito di una serie di riforme economiche che il presidente
Raul Casto ha avviato due anni fa, nel tentativo di introdurre elementi di modernità
nell'economia dello Stato comunista.
In precedenza ai cittadini cubani era permesso comprare e vendere liberamente
automobili che si trovavano sull'isola prima della rivoluzione, ma non potevano invece
averne una nuova o di seconda mano se non rivolgendosi - con un'autorizzazione - ai
rivenditori dello Stato, che detengono il monopolio sul settore.
automobili che si trovavano sull'isola prima della rivoluzione, ma non potevano invece
averne una nuova o di seconda mano se non rivolgendosi - con un'autorizzazione - ai
rivenditori dello Stato, che detengono il monopolio sul settore.
Proprio le limitazioni al mercato automobilistico hanno fatto sì che per le strade cubane
circolino ancora numerosi veicoli degli anni '50 o precedenti. Molti di essi sono di frabbricazione statunitense, ma non è strano trovare anche mezzi di fabbricazione sovietica, dato che per anni il Paese è stato il più stretto alleato di Fidel Castro
circolino ancora numerosi veicoli degli anni '50 o precedenti. Molti di essi sono di frabbricazione statunitense, ma non è strano trovare anche mezzi di fabbricazione sovietica, dato che per anni il Paese è stato il più stretto alleato di Fidel Castro
L'AVANA - Dopo mezzo secolo i cubani non dovranno più chiedere un permesso
per lasciare l'isola. Ad annunciare l'eliminazione dei permessi di uscita e la richiesta
delle lettere di invito è stato il governo cubano. La nuova legge entrerà in vigore il
14 gennaio, 90 giorni dopo, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale che avrà la data di oggi.
La riforma "radicale" del sistema di emigrazione cubano era stata annunciata lo scorso
aprile dal presidente del Parlamento, Ricardo Alarcon: "Sarà radicale e profonda e la
metteremo in atto nei prossimi mesi", aveva assicurato l'esponente politico,
sottolineando, come aveva fatto Raul Castro nel 2011 evocando per la prima volta
questa possibilità, che i colpevoli delle restrizioni imposte dalla vecchia legge "sono
gli Usa che, fin dal 1959, utilizzano la questione migratoria per destabilizzarci". Fino ad
oggi, per uscire dal Paese i cubani avevano bisogno di un permesso speciale delle
autorità, che poteva essere negato anche senza motivazioni, e una lettera di invito
da un cittadino del Paese straniero in cui si voleva andare. In genere, il permesso
era negato ai cittadini meno abbienti, soprattutto alla luce dei 150 dollari necessari
per il visto di uscita. Una volta ottenuta l'autorizzazione si doveva rientrare a Cuba,
pena la perdita dei beni sull'isola, entro 11 mesi. Ora il termine è stato esteso a due anni.
Scienziati e militari, e in generale "la forza di lavoro qualificata per lo sviluppo economico,
sociale e tecnico-scientifico del Paese" restano esclusi dalle nuove norme sulla politica
migratoria varate dal governo cubano. Lo si legge nel testo di legge, pubblicato sul sito
del ministero degli Esteri dell'Avana, che ha abolito le limitazioni ai viaggi all'estero
dei cubani. Esclusi anche i responsabili civili, chi ha obblighi statali, chi deve ancora
svolgere il servizio militare o ha carichi pendenti con la Giustizia.
Il flusso dei turisti a Cuba provenienti dal Cono Sud prosegue con
numeri positivi, e alla fine di settembre erano stati registrati 136.460 arrivi, cioè il 101.48% rispetto lo stesso periodo del 2012, dicono le cifre ufficiali. Le statistiche, riportate da Prensa Latina, fornite dall’Ufficio del Turismo dell’Ambasciata cubana in Argentina riflettono il movimento dei viaggiatori da gennaio a settembre dai mercati del Sudamerica: Argentina, Brasile, Cile, Paraguay, Perù e Uruguay. I numeri mostrano una tendenza ascendente, considerando che nel 2011 hanno viaggiato a cuba da questi sei paesi 106.425 turisti nell’Isola; nel 2012, la cifra è cresciuta nello stesso periodo a 134.467, ed ora sino al 30 settembre sono stati 136.460. Il Cile ha avuto una crescita del 130,58 per cento rispetto all’anno precedente, chiudendo il mese di settembre con l’arrivo di 28.675 viaggiatori nelle destinazioni cubane, 6.716 più che nel primo trimestre del 2012. Anche il Brasile comincia a mostrare un miglioramento a partire da varie azioni promozionali degli ultimi mesi e la ripresa dei voli diretti della Cubana de Aviación tra L’Avana e Sao Paulo. Gli arrivi brasiliani sono stati 11.612 nel 2012 e 12.482, con uno sviluppo del 107,49 per cento. Il cumulo dei viaggiatori dall’Uruguay marcia al 100,54 per cento; dall’ Argentina al 94,51 per cento; dal Perú, al 91,83, e dal Paraguay, con l’84,45 per cento. L’Argentina continua ad essere il principale mercato portatore di turismo a Cuba, in America Latina, con un cumulo di arrivi sino a settembre di circa 70.000 turisti, ed è il quarto paese tra il centinaio da dove partono visitatori per l’Isola. Un totale dei sei mercati mostra come media che il flusso sino a settembre è stato del 98,8% dicono le statistiche dell’Ufficio del Turismo. |